Al Sindaco di Civitavecchia Marco PIENDIBENE
Al Presidente del Consiglio Comunale Dott. Marco DI GENNARO
All’assessore con delega agli Usi Civici Dott. Vincenzo D’Anto’
e, p.c.:
Ai Consiglieri comunali
Al Commissario per la liquidazione degli Usi Civici Regione Lazio, Umbria, Toscana
Dott. Antonio PERINELLI usicivici.roma@giustiziacert.it
Alla Regione Lazio
Al Presidente della Regione Lazio Dott. Francesco ROCCA
Assessore Regionale al Bilancio con delega anche agli Usi Civici
Dott. Giancarlo RIGHINI protocollo@regione.lazio.legalmail.it
Dirigente ad interim dell’Area Usi Civici Dott.ssa Marina AJELLO agriusicivici@regione.lazio.legalmail.it
Allegati 3
Al Perito Agrario
Dott. Alessandro ALBERDI a.alebardi@peritiagrariaroma.it
OGGETTO : Comune di Civitavecchia. Analisi territoriale demaniale ai sensi dell’art. 3 della L.R.3 gennaio 1986 n.1 modificato dall’art.6 della LR 19 dicembre 1995 n.59 e successivamente modificato con L.R.27gennaio 2005 n.6 art.3.
Vi è noto che la vicenda degli usi civici è una questione che affligge e penalizza la nostra Comunità per una serie di anomalie giudiziarie. Infatti la sentenza 19/’90 è stata di fatto superata dal reperimento della documentazione relativa alle aste di vendita del 1827, le stesse aste che hanno indotto l’arch. Paola Rossi a ritrattare la sua verifica demaniale approvata con la Determina Regionale A07844 del 30 settembre 2013, che ha vincolato parte del Territorio del Comune di Civitavecchia, con vincoli inesistenti, per numerosi anni.
Le stesse aste hanno portato a fermare il procedimento di approvazione della perizia demaniale del Dott. Monaci, perito demaniale della locale Università Agraria, per cui oggi si vive in un limbo. Aste che motivarono l’allora Commissario agli usi civici, dott. Pietro Catalani, alla redazione di un verbale, il 23/2019 del 10 aprile 2019, con il quale si è dichiarato “Ritiene, pertanto, che prima di iniziare un contenzioso di così vaste proporzioni sia auspicabile, quanto meno, un tentativo di risoluzione della questione in sede amministrativa che coinvolga la Regione Lazio, il Comune di Civitavecchia e l’Università Agraria di Civitavecchia.”
Questa premessa era necessaria per dimostrare la non linearità della vicenda degli usi civici a chi non se ne è mai occupato e per evitare alla Comunità altri errori stabilendo altri vincoli per analisi o per verifiche superficiali.
Prossimamente il Consiglio Comunale verrà investito, perché sua precipua competenza, dell’ approvazione dal provvedimento dell’Analisi Territoriale redatta dal perito Alebardi, di cui la scorsa Giunta ha già preso atto con delibera nr. 126 del 6/6/2024.
Nella relazione descrittiva, l’autore, precisa che l’Analisi Territoriale costituisce un sunto dei provvedimenti amministrativi e giurisdizionali definitivi emessi in materia di usi civici che hanno interessato il territorio del Comune di Civitavecchia, nonché la presa d’atto della natura giuridica delle terre che sono state fatte oggetto di provvedimenti certi e definitivi adottati, a norma di legge, dalle Autorità competenti e dalle Verifiche Demaniali definitive svolte in passato.
Se questa è la normativa che sottende alle Analisi Territoriali, e lo è, perché la sentenza della Corte d’Appello di Roma- Sezione Usi Civici del 10/06/1993, passata in giudicato, nella Analisi del Territorio predisposta dal perito Alebardi non viene contemplata nella giusta misura? Sembra riduttivo limitarsi ad affermare che il ricorso dei fratelli Antonelli è stato dichiarato inammissibile, senza spiegare le ragioni, chiaramente indicate in sentenza, sulle quali si fonda tale decisione, e cioè il fatto che il terreno dei ricorrenti non era compreso nella zona per la quale è intervenuta la dichiarazione di demanialità della sentenza 19/1990.
In fondo esiste anche un provvedimento emesso nel corso del procedimento giudiziale Rg 27/2016 presso il Commissario agli Usi Civici di Roma (sentenza 180/2022) nel quale il Commissario aggiunto, dott. Perinelli, sia pure incidentalmente, è intervenuto sulla questione affermando, che “ In particolare per quanto concerne gli immobili, oggetto di giudizio, deve osservarsi che essi corrispondono all’originario mappale 309 del catasto gregoriano” e, che “Preliminarmente deve osservarsi che è pacifica l’identificazione dei terreni oggetto di riconosciuto della sentenza della corte d’appello di Roma-Sezione Usi civici del 10/06/1993 che dichiara inammissibile il ricorso proposto dai proprietari eredi Antonelli”, contraddicendo in maniera inequivocabile l’interpretazione fornita nella perizia del Dott. Monaci e confermando la tesi sostenuta dal Comune di Civitavecchia nella nota del 20 luglio 2020.
Pertanto, a mio avviso, sarebbe opportuno che, prima della approvazione da parte del Consiglio comunale, la Analisi del Territorio predisposta dal perito Alebardi venga integrata nel modo sopra indicato.
Per non parlare poi della c.d. sentenza Fumasoni Biondi, in relazione alla quale allego due note del Comune di Civitavecchia (prot. 64911 del10/08/2022 — Allegato 1 e prot.11793 del31/01/2023 – Allegato 2).
Sarebbe il caso che, prima della approvazione da parte del Consiglio comunale, l’Analisi del Territorio predisposta dal perito Alebardi venga integrata nel modo sopra indicato provvedendo il Comune in primis e il professionista incaricato a riesaminare la questione per non aggiungere errori ad altri errori che hanno comportato per la comunità civitavecchiese molti danni nel recente passato e ancora oggi.
Tra l’altro, non dovrebbe essere difficile ricondurre la vicenda degli usi civici nell’alveo della verità risultante dagli atti che sono stati rinvenuti e rimediare ai torti subiti finora dalla cittadinanza. In fondo anche la stessa Regione, con l’emanazione della Delibera di G.R. n. 414 del 12/06/2024, ha dimostrato un nuovo atteggiamento nei confronti di questa vicenda, e ci auguriamo che non sia stata solo una sortita elettorale, ma che si voglia dare esecuzione almeno ad atti che sono passati in giudicato (sentenza Antonelli e sentenza Fumasoni Biondi) e che sembrano essere solo di chi li ha promossi quando invece riguardano tutti quelli che sono venuti in possesso di quelle aree.
Non è incidentale che questa nota venga trasmessa ed ufficializzata il 20 luglio, ossia la stessa data, seppure nell’anno 2020, con la quale il Comune sottoponeva, alla Direzione Regionale competente la mancata applicazione della sentenza 103/’93 della Corte d’Appello di Roma sez. Usi Civici (Allegato 3).
Un’ultima riflessione. I procedimenti giurisdizionali in corso, che oltre tutto riguardano solo una piccola parte dell’intera Tenuta delle Mortelle, stanno subendo, specie quelli in esame presso la Corte d’Appello, continui rinvii anche per l’ostruzionismo interessato della locale Università Agraria, pensate che il primo procedimento fu iscritto, al Commissariato, nel 2015 ed a tutt’oggi non gode di un giudizio finale: non ci si renda complici, tramite una Analisi Territoriale che necessita di una specificazione più particolareggiata in rispetto della documentazione esistente e di sentenze passate in giudicato, nell’inchiodare centinaia di famiglie a vincoli inesistenti o ad una situazione ibrida “aree non soggette ad atti demaniali” che di fatto comporta gli stessi limiti.
In attesa di un Vs. riscontro Vi segnalo la mia più completa disponibilità a fornire tutti i chiarimenti ed i sostegni che riterrete necessari; la presente mi è gradita per porgere distinti saluti.
Civitavecchia 20 luglio 2024
Vittorio Petrelli