Al Presidente della Giunta Regionale del Lazio
Dott. Francesco ROCCA
gabinetto.giunta@regione.lazio.it
All’ Assessore Regionale
Al Bilancio, Programmazione Economica,
Politiche agricole, Caccia e Pesc, Parchi e
Foreste
Dott. Giancarlo Righini
protocollo@regione.lazio.legalmail.it
Alla DirezioneRegionale Agricoltura,Promozione
della Filiera e della Cultura
del Cibo, Caccia e Pesca, Foreste
Area Legislativa e Usi Civici
agricoltura@regione.lazio.legalmail.it
Al Dirigente ad interim Area Usi Civici
Avv. Marina AJELLO
agriusicivici@regione.lazio.legalmail.it
e, p.c.:
Università Agraria di Civitavecchia
agrariacivitavecchia@pec.it
OGGETTO: Università agraria di Civitavecchia. Problematiche varie.
Egregio Presidente, ricorderà quando nella sua prima venuta a Civitavecchia presso l’ospedale San Paolo, nel nostro brevissimo incontro, nel quale Le rappresentai l’ingiustizia degli usi civici che si ingiustamente su 5.000 famiglie, ma che di fatto penalizza un’intera Comunità, Lei si portò la mano al petto quasi a voler confermare un impegno che avrebbe condiviso con l’assessore delegato, come dichiarò in quel frangente. Purtroppo ad oggi non è seguito alcun riscontro da parte della Regione.
La locale Università Agraria continua a vessare i cittadini sulla base di una sentenza demaniale che di fatto si deve ritenere superata a seguito del ritrovamento degli atti relativi alla vendita all’asta del 1827 dei canoni di quei terreni a favore di privati, in esecuzione di disposizioni dello Stato Pontificio, che sono state il fulcro di ben 13 sentenze emesse dal Commissariato agli usi civici che hanno stabilito l’allodialità dei Terreni della Tenuta delle Mortelle e la inesistenza di qualsiasi diritto di uso civico. Sentenze che responsabilizzano sia lei che il suo assessore delegato ad intraprendere un’iniziativa in merito; per non parlare poi della inerzia della Direzione regionale per la mancata applicazione della sentenza della Corte d’Appello 103/’93 relativa ai terreni che coincidono con l’ex mappale 309, oltre 20 ettari di terreni ampiamente edificati, nonché per la corretta applicazione della sentenza Fumasoni Biondi.
Civitavecchia continua ad essere vessata anche perché un Territorio in cui non c’è la certezza della proprietà privata non è appetibile per alcun investimento da parte di imprenditori provenienti da fuori città. E la vessazione avviene da parte di un soggetto di cui sono evidenti certe anomalie amministrative.
Alle tante già lamentate, come quella delle mancate elezioni dopo circa quattro anni dalla scadenza del mandato quinquennale degli Organi previsto dallo statuto dell’Ente, il ritardo nell’approvazione del bilancio 2022, si sommano le epurazioni per 94 soci esclusivamente perché “scomodi”.
Con la presente vengo a chiedere se è corretto che l’Università Agraria possa utilizzare i fondi derivanti dalle affrancazioni per pagare le spese finalizzate alla promozione e realizzazione del prodotto agroalimentare “Olio di Traino” e successiva attività di promozione e pubblicizzazione del prodotto come da deliberazione della Università Agraria nr. 6 del 10.10.2024 che allego. E’ lampante che qualcosa è andato storto.
Perché era stato programmato che dette spese dovevano essere coperte con fondi dell’Arsial, rispondendo ad apposito bando dell’Ente regionale. Sarebbe interessante sapere perché non sia stato approvato il finanziamento, e quali fossero le specifiche.
- Realizzazione sito internet, supporto grafico, assist. Tecnica, video, servizio fotografico, noleggio attrezzature, creazione esperienza realtà virtuale, realizzazione materiale promozionale e informativo evento: €. 21.350,00
- Fornitura confezioni, etichette, T‑Shirt, cappelli, grembiuli, scatole brochures, cartoline €. 4.665,00
- Supporto musicale manifestazione €. 924,00
- Buffet promozione e valorizzazione olio €. 6.616,20
- Affissioni di manifesti pubblicitari su paline , bus 100/140 dal 18 al31/12 €. 1.600,00
- Imbottigliamento €. 380,00
- per un totale complessivo di €. 37.046,09
Le spese di cui sopra, a nostro avviso, possono essere finanziate con la spesa corrente dell’U.A., ma non con i fondi derivanti dalle affrancazioni come stabilisce l’art. 8/bis della L.R. 1/1986.
Se invece fosse regolare l’ operato dell’U.A., sarebbe comunque interessante conoscere quali siano i proventi della commercializzazione del prodotto.
In attesa di riscontro alla presente, mi è gradita l’occasione per porgere distinti saluti.
Civitavecchia, 22 gennaio 2024
Vittorio PETRELLI